Attraverso le fotografie scattate nelle scuole è possibile ricostruire e integrare la storia dell’istituzione, fatta di decreti, delibere e circolari, con quella degli studenti e dei docenti, attraverso i loro volti, l’atteggiamento e, perfino, l’abbigliamento e le mode del momento. La scuola come luogo di intimità collettiva, narrazione e paesaggio di momenti fondamentali di una generazione, di più generazioni.
Il progetto “Per una storia delle istituzioni educative in Umbria”, promosso da Fondazione S. Anna di Perugia e da Proteo Fare Sapere Umbria, si è posto tra i propri obiettivi di raccogliere, riordinare e raccogliere quanto più materiale fotografico possibile riferito allo specifico contesto di interesse. Materiale sul quale si può iniziare a operare non manca, sia all’interno di alcune scuole che, con attenzione e sensibilità hanno avviato in autonomia azioni di riordino e valorizzazione, sia per iniziativa appassionata di alcuni collezionisti che hanno concentrato l’attenzione sulla realtà della propria comunità locale.
Per la prima casistica, tra le tante, si può citare l’esempio dell’Istituto Agrario di Todi, dove si è dato forma nel tempo ad una raccolta di oltre 5.000 immagini d’epoca della scuola e dei suoi studenti, in parte pubblicate nel 2014 in occasione dei 150 anni dalla fondazione (“Album dei 150 anni del Ciuffelli. Ricordo delle celebrazioni dell’Istituto Agrario di Todi“), della mostra “L’arte dei campi” e nel più recente volume “L’Istituto Agrario più antico d’Italia. Ragioni e circostanze che portarono alla fondazione della Colonia Agricola di Todi“.
Nel secondo caso, quello di privati cittadini, si è avviato un primo censimento che ha portato all’individuazione di raccolte locali di grande interesse, tra le quali si possono segnalare, anche qui a solo titolo esemplificativo, quella ad opera di Leo Emiri concentrata al comune di Narni (oltre 1.000 immagini ) e quella del maestro Mauro Sborra, donata dallo stesso alla Biblioteca “Luigi Fumi” di Orvieto (4.000 scatti).
La comunità di ricerca intende quindi dedicare attenzione anche alla “dimensione fotografica“, proponendosi quale soggetto di riferimento per una mappatura del materiale esistente, la digitalizzazione del materiale e, con i dovuti accorgimenti, alla sua messa a disposizione in Rete per la consultazione, andando così a costituire un patrimonio collettivo ed uno strumento di supporto alle ricerche e alle pubblicazioni, oltre che uno stimolo per il reperimento e la raccolta di ulteriore documentazione e, in accordo con le istituzioni locali, per delle mostre ed incontri tematici in grado di animare la vita culturale delle città intorno alle scuole di ieri e di oggi.